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Facebook e scandalo fake news: titolo crolla a Wall Street

  • russomultiservices5
  • 26 set 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Facebook crolla a Wall Street dopo aver consegnato i dati sulla pubblicità politica comprata dai russi durante la campagna elettorale. Obama aveva avvisato Zuckerberg. Lunedì nero a -4,50%.

Con molto imbarazzo e dopo un breve periodo di resistenza Mark Zuckerberg ammette il fatto e consegna tutto al super-procuratore speciale americano Robert Mueller. 470 clienti russi hanno comprato spazi di pubblicità politica su Facebook durante l’ultima campagna elettorale presidenziale. Obama lo aveva avvisato di stare molto attento alle fake news, che avrebbero potuto influenzare il voto americano. Il titolo crolla in borsa segnando -4,50%.

Facebook e lo scandalo fake news

Mancavano due mesi all'insediamento di Donald Trump alla presidenza statunitense. Era il 19 novembre e le elezioni erano già terminate. L’allora presidente Barack Obama incontrò a Lima Mark Zuckerberg avvertendolo del rischio che le fake news potessero aver interferito sul voto americano e quindi di prestare attenzione per le prossime tornate elettorali.

Il giovane miliardario considerò all’inizio folli tali insinuazioni, ma ha poi svolto un’indagine interna per scoprire se effettivamente quelle insinuazioni fossero vere.

Qualcosa effettivamente c’era, i dubbi non erano così infondati, ma Facebook ha sempre desistito nel dare le carte alle commissioni parlamentari e al super-procuratore speciale Robert Mueller, che le aveva richieste come aiuto per l’indagine Russiagate.

Lo scorso 20 settembre, però, tramite un Facebook live, l’amministratore delegato della società californiana ha dichiarato di aver consegnato tutte le carte utili all'indagine a Mueller e di essere profondamente rammaricato per le interferenze, ben 470 clienti russi hanno utilizzato spazi pubblicitari rivolti alla politica su Facebook dal 2015, anno in cui Donald Trump annunciava la sua candidatura alle primarie repubblicane.


 
 
 

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